Arte e magia, un legame indissolubile.

Magia e arte sono un binomio che spesso si fonde e confonde nella storia. A pensarci bene sono entrambe due forme di espressione umana, due modi per rappresentare (e quindi esorcizzare) paure, rancori, timori. La magia e l’arte sono infatti due potenti forme di comunicazione che spesso sono state associate nel corso dei secoli.

 

Magia e arte sono un binomio che spesso si fonde e confonde nella storia. A pensarci bene sono entrambe due forme di espressione umana, due modi per rappresentare (e quindi esorcizzare) paure, rancori, timori. La magia e l’arte sono infatti due potenti forme di comunicazione che spesso sono state associate nel corso dei secoli.


All’artista è permesso di esprimere le proprie emozioni, ai maghi di compiere opere d’arte dipingendo il futuro che dovrà realizzarsi. A tutti è dato modo di buttar fuori tutto ciò che ci provoca il misterioso mondo dell’oscuro e dell’insondabile. Ecco perché entrambe possono essere utilizzate per creare un'esperienza immersiva e coinvolgente non solo per chi le pratica ma anche per tutti coloro che le osservano.


La magia, propriamente intesa come pratica spirituale o occulta, è spesso stata associata all'arte proprio perché entrambe le forme di espressione sono volte a creare un'esperienza immersiva e trascendentale. Molti artisti hanno utilizzato elementi magici nella loro arte, inserendo nei loro quadri (ma anche statue o edifici) una ricca selezione di simboli, incantesimi e rituali; e tutto con l’unico, grande, scopo di creare un'esperienza più intensa per il pubblico.


Se ci si pensa bene è l'arte stessa che può essere vista come una forma di magia, in quanto può evocare emozioni potenti e trasformare la percezione della realtà. L'arte può anche essere utilizzata come mezzo per la meditazione e la concentrazione, simile a pratiche magiche. Sappiamo, ad esempio, che quando non esistevano le fotografie spesso si utilizzavano ritratti per intensificare il potere della magia bianca e della magia rossa.


Le streghe rappresentate nei quadri.


I quadri che ritraggono streghe sono considerati un classico dell’iconografia e stati prodotti per diversi secoli. Il significato attribuito al soggetto strega e più in generale al concetto di magia, è sempre stato assoggettato alle credenze più in voga del momento. Il modo in cui venivano viste le streghe nella storia era in costante mutamento e variava molto a seconda del periodo storico e del contesto culturale.


Nel Medioevo, periodo di forti credenze e superstizioni, le streghe venivano quasi sempre ritratte come figure malvagie e demoniache. Il cristianesimo imponeva di combattere la stregoneria e le streghe venivano proprio associate alla diavoleria e al maleficio. Nei quadri risalenti al periodo medioevale l’iconografia era molto precisa: le streghe erano spesso ritratte come vecchie e brutte, con caratteristiche fisiche distorte e spesso accompagnate da animali demoniaci. Si trattava spesso di quadri dipinti appositamente per diffondere la paura delle streghe e delle pratiche magiche e, come naturale conseguenza, per supportare l'Inquisizione.


Nel Rinascimento le cose cambiano in modo drastico. Le streghe iniziano ad essere rappresentate in modo più sensuale e seducente, spesso rappresentate come giovani e belle donne. In questi quadri, le streghe erano spesso ritratte mentre volavano su un bastone e accompagnate da animali mitologici. Si trattava di quadri realizzati per rappresentare l'emancipazione femminile e la libertà sessuale.


Nei secoli XIX e XX le rappresentazioni delle streghe nell'arte diventano sempre più cariche di simbolismo e sempre meno legate alle credenze popolari. Spesso utilizzate per rappresentare la forza femminile, la libertà e la ribellione.


In generale, i quadri che ritraggono le streghe sono stati utilizzati per rappresentare diverse cose a seconda del periodo storico e del contesto culturale, dalla paura delle pratiche magiche all'emancipazione femminile.


Restando in tema “streghe” uno dei ritratti più famosi è proprio "La Strega" di Hans Baldung Grien, dipinto nel 1510. Il quadro ritrae una donna nuda con lunga chioma nera, seduta su un ramo di un albero con un gatto accanto. La strega tiene in mano un bastone magico e sembra guardare verso l'osservatore con un'espressione maliziosa. Il quadro è stato dipinto durante il Rinascimento, un periodo in cui le streghe erano spesso rappresentate come figure seducenti e sensuali, spesso associate alla libertà sessuale e all'emancipazione femminile.


Maghi e opere d’arte.


Anche la figura del mago è stata rappresentata in molti quadri attraverso i secoli. La storia dell’arte ci insegna che, proprio come per le streghe, anche la rappresentazione dei maghi variava a seconda del periodo storico e del contesto culturale.


Nel Medioevo i maghi erano spesso ritratti come figure potenti e misteriose capaci di controllare le forze della natura e di evocare gli spiriti. L’iconografia li voleva ritratti con folte barbe e vestiti lunghi. Inoltre erano spesso affiancati da simboli alchemici e magici. Lo scopo di questi quadri era quello di rappresentare la scienza occulta e la conoscenza segreta.


Solo nel Rinascimento i maghi iniziarono ad essere rappresentati come personaggi più umani e meno misteriosi. Veniva dato risalto alla loro saggezza e spesso venivano ritratti mentre studiano su antichi libri o mentre eseguivano complicati esperimenti scientifici. Questi quadri puntavano più a voler rappresentare la scienza e la conoscenza danno un ruolo di secondo piano al lato occulto.


Nel XIX e nel XX secolo le rappresentazioni dei maghi nell'arte diventano più simboliche e meno soggette alle superstizioni. La figura del mago era un archetipo che rappresentava la saggezza, la conoscenza e la spiritualità.


Uno dei quadri più famosi che ha per protagonista un mago è "Il Mago" di Raffaello Sanzio, dipinto nel 1505. Il titolo è decisamente esplicativo e nel quadro Raffaello ritrasse un uomo anziano con lunga barba e lungo mantello. Il mago in questione era seduto a un tavolo coperto di libri antichi e strumenti magici e, tenendo in mano un globo e guarda verso l'osservatore con un'espressione di saggezza e mistero. Dobbiamo infatti tenere conto che il quadro è stato dipinto in epoca rinascimentale, quando i maghi erano spesso rappresentati come personaggi saggi ma pur sempre umani. Lo sguardo indagatore, rivolto alla scienza ma anche all’umano che osserva il dipinto, ne è un tipico esempio.


Maghi e streghe sono dunque stati rappresentati in modi diversi a seconda del contesto culturale e dell’epoca vissuta dagli artisti. Questo ci fa capire molto sul modo di approcciarsi alla magia dei vari popoli. Un concetto sempre in divenire che ha però costruito negli anni un legame indissolubile tra magia e arte.

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